Qui un estratto dell’articolo di Vittorio De Luca, intervistato da Antonio Ranalli di Italia Oggi, sul tema dell’IA all’interno degli studi legali.
“Di seguito l’estratto dell’intervista di Vittorio De Luca per Italia Oggi Sette Da molti anni è invalsa la prassi di riconoscere premi da varia natura agli studi legali, ma solo di
recente, sono comparsi premi anche per «lo studio più innovativo», «lo studio più digitale» etc», dice Vittorio De Luca, managing partner di De Luca & Partners. «Come riportato in un recente articolo del Financial Times, «gli avvocati … spesso tendono a sottovalutare l’impatto o il potenziale impatto della tecnologia», mentre, a chi scrive appare sempre più evidente la necessità di dotarsi e utilizzare strumenti digitali.
Nonostante un certo scetticismo, comunque gli studi si devono e si stanno adeguando al nuovo trend e alle possibilità che il mondo del digitale offre. In tal senso, lo studio De Luca & Partners non è da meno e da molti anni il budget dedicato agli investimenti tecnologici, di knowledge management (tramite la piattaforma KenDL) e gestione dei sistemi di automatizzazione è particolarmente significativo. Sicuramente questo nuovo modo di intendere l’operatività degli studi richiede anche un investimento nella formazione dell’uso della
tecnologia. Inoltre, particolare attenzione è posta alla sostenibilità, alla diversità e inclusione, alle pari
opportunità e alla tutela della genitorialità e work life balance. L’adozione di strategie cosiddette «ESG» sta diventando infatti una necessità e sta orientando il business model di molte realtà. Negli ultimi anni la crescita esponenziale dell’attenzione verso la sostenibilità nel senso più ampio del termine sta prendendo piede anche tra gli studi più virtuosi che hanno ideato meccanismi di sostegno, offrendo la possibilità di lavorare in mobilità e proponendo soluzioni specifiche per assicurare un sano equilibrio tra lavoro e vita privata”.
Continua a leggere la versione integrale su Italia Oggi Sette.