Il prossimo 20 febbraio 2010 entreranno in vigore le norme contenute nel D. Lgs. n. 5/10, che attua la direttiva comunitaria n. 54/06 sulle pari opportunità e sulla parità di trattamento fra uomini e donne nel lavoro. Il nuovo testo rafforza il principio che la parità di trattamento e di opportunità fra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i campi, compresi quelli dell’occupazione, del lavoro e della retribuzione, accompagnandolo con sanzioni più severe. Tra le novità, si segnala infatti l’inasprimento delle sanzioni, che possono costare ai datori di lavoro fino a 50 mila Euro di multa ovvero l’arresto fino a sei mesi.
Di seguito le altre novità in sintesi:
1) pensione di vecchiaia: le lavoratrici con requisiti per la pensione di vecchiaia (60 anni) hanno diritto a proseguire il lavoro fino all’età prevista per gli uomini (65 anni);
2) retribuzione: divieto di discriminazione per lo stesso lavoro o per lavoro al quale è attribuito un valore uguale;
3) adozioni internazionali: il divieto di licenziamento scatta dalla comunicazione della proposta di adozione o dalla comunicazione dell’invito a recarsi all’estero per ricevere la proposta di abbinamento. Il divieto dura poi fino a un anno dall’ingresso del minore nel nucleo familiare;
4) contratti collettivi: possono stabilire misure specifiche (codici di condotta, linee guida e buone prassi) per giocare d’anticipo sulle discriminazioni sessuali;
5) pensioni complementari: vietata qualunque forma di discriminazione nelle forme pensionistiche complementari, sulle regole di accesso, sui contributi e sulle prestazioni. Alla Covip il potere di verificare i dati attuali dei Fondi pensione che giustificano eventuali deroghe;
6) aggiornamento: vietata qualunque forma di discriminazione tra sessi in materia di aggiornamento professionale e di progressione di carriera dei lavoratori.