Il decreto sul lavoro ha incassato al Senato la seconda fiducia e torna alla Camera per il sì definitivo, dopo le modifiche introdotte dal governo al termine della mediazione di maggioranza. Tra le novità, i contratti a termine non richiedono più una giustificazione; il numero di proroghe sale da uno a cinque. Arriva poi un tetto del 20% all’utilizzo dei rapporti a tempo: per chi supera il limite scatterà una sanzione pecuniaria. Sull’apprendistato si abbassano le quote di stabilizzazione introdotte dalla legge Fornero.