Con il Dpcm 29/2015, entrato in vigore lo scorso 3 aprile, i lavoratori possono richiedere la monetizzazione mensile del trattamento di fine rapporto, altrimenti nota come quota integrativa della retribuzione (“Quir”). Il nuovo comma 756 bis, aggiunto all’articolo 1 L. 296/2006, prevede ora che i dipendenti possano chiedere al datore di lavoro il pagamento della Quir “in relazione ai periodi di paga decorrenti dal 1° marzo 2015 e sino al 30 giugno 2018”. Il Dpcm 29/2015 precisa che “la manifestazione di volontà esercitata dal lavoratore dipendente è efficace e l’erogazione della Quir è operativa, a partire dal mese successivo a quello di formalizzazione della istanza” e per l’effetto quindi “a partire dal periodo di paga decorrente dal mese successivo a quello di presentazione dell’istanza, il datore di lavoro è tenuto a operare la liquidazione mensile della Quir”. Tale previsione si applica esclusivamente nel caso in cui il datore di lavoro paghi la Quir con risorse proprie. Se, al contrario, l’azienda (che occupa meno di 50 addetti e che non è obbligata a trasferire il Tfr alla Tesoreria) fa ricorso ad un apposito finanziamento, istituito ad hoc, è previsto che la Quir entri in busta paga a partire dal terzo mese seguente a quello di presentazione della domanda.