L’IA gioca un ruolo sempre più importante nella fase di recruitment, offrendo nuove opportunità per i processi di selezione del personale. In particolare, l’utilizzo dell’IA sta già avendo una rapida diffusione nell’ algorithmic hiring, la procedura di selezione del personale integralmente o parzialmente affidata ad algoritmi che viene ritenuta più veloce, affidabile ed economica”. L’avv. Vittorio De Luca, Managing Partner di De Luca & Partners interviene così su come l’IA viene usata nel recruitment. “E’ un grande vantaggio, ma potrebbe esserci il rischio di bias impliciti quando, ad esempio, l’IA viene addestrata su dati storici che riflettono disuguaglianze o pregiudizi preesistenti. È fondamentale garantire l’equità e la trasparenza nell’uso dell’IA e verificare regolarmente l’efficacia e l’impatto degli algoritmi utilizzati”. Le aziende già sperimentano l’uso di chatbot o assistenti virtuali per condurre interviste iniziali con i candidati. “Questi sistemi pongono domande predefinite, analizzano le risposte dei candidati e forniscono un punteggio o una valutazione in base alle risposte date, di fatto, standardizzando il processo di intervista. Se l’IA non è adeguatamente controllata, si corre il rischio che la relativa attività sia influenzata dal pregiudizio umano impresso in fase di programmazione”.
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