La Suprema Corte di Cassazione, con sentenza n.20949 del 3 ottobre 2014, rigettando il ricorso presentato da un lavoratore intenzionato a vedersi riconosciuta la categoria dirigenziale e le relative differenze retributive, ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Perugia, ritenendo che per l’attribuzione della categoria dirigenziale il lavoratore deve provare l’avvenuto riconoscimento nei suoi confronti di una vasta area di libertà entro la quale può assumere in prima persona decisioni capaci di indirizzare e influire sull’andamento dell’attività, rispondendo solo ed esclusivamente alle direttive generali dell’imprenditore.