Il Tribunale di Bergamo, con sentenza n. 684 del 14 settembre 2016, ha stabilito che non è legittimo licenziare un dipendente per il fatto di aver pubblicato una foto su Facebook che lo ritrae con un’arma da fuoco. Secondo il Tribunale, nel caso di specie, il comportamento del dipendente, seppur biasimevole, non è stato così grave da “svilire (…) il rapporto fiduciario con il datore di lavoro”, giacché la foto è stata pubblicata su un social network accessibile a tutti e, pertanto, sarebbe come far dichiarazioni in pubblica piazza, senza specifici riferimenti a singole persone o a categorie. Ne consegue che il comportamento tenuto non può essere così rilevante da ripercuotersi sulla prestazione lavorativa. In sostanza, a parere del Tribunale, se lo scopo della fotografia non è di tipo intimidatorio né tale da poter generare stati di collettiva apprensione, il licenziamento non può essere intimato, potendosi al massimo accettare, attraverso una concreta analisi tesa a realizzare un bilanciamento di interessi tra libertà di espressione e ripercussioni sull’immagine dell’azienda, una mera sanzione disciplinare.