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Categorie: Giurisprudenza
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3486/2015, in riferimento a un licenziamento intimato nell’ambito della tutela reale prima della riforma Fornero, ha statuito che dal risarcimento del danno complessivamente dovuto al lavoratore, che si misura in termini di retribuzioni perdute dal giorno del licenziamento a quello della reintegrazione, vanno detratte le mensilità che il dipendente avrebbe percepito se avesse accettato l’offerta dell’azienda di un nuovo impiego.
Categorie: Giurisprudenza
Il Tribunale del Lavoro di Lodi ha confermato la legittimità del licenziamento intimato ad una lavoratrice per soppressione del reparto e delle mansioni a cui era addetta, rilevata l’impossibilità di reimpiego in altre posizioni compatibili con le limitazioni fisiche riscontrate dal Medico Competente e dall’ASL. Impugnando il licenziamento, la lavoratrice aveva in particolare richiesto che ....
Categorie: Giurisprudenza
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 6631/2015 del 1 aprile 2015, ha affermato che un ambiente di lavoro troppo gelido giustifica il rifiuto dei lavoratori a prestare l'attività lavorativa, senza per questo perdere il diritto alla retribuzione.
Categorie: Giurisprudenza
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 4991/2015, riconosce all'autonomia delle parti la possibilità di regolare la durata del preavviso, in ogni settore merceologico, mettendo così un punto fermo alle dispute aperte dai giudici del merito.
Categorie: Giurisprudenza
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 4757 del 10 marzo 2015, ha stabilito che il licenziamento per inidoneità sopravvenuta del lavoratore allo svolgimento delle mansioni è illegittimo se, da un lato, lo stesso è giustificato dal solo accertamento compiuto dal medico competente e non anche da quello della commissione sanitaria territorialmente competente e, dall’altro, il datore di lavoro non ha provato l’impossibilità di adibire il dipendente ad altre mansioni all’interno dell’azienda.