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Categorie: Giurisprudenza
Il logoramento del dipendente che si sia esposto volontariamente a eccessi di lavoro per un lasso di tempo più o meno lungo, non comporta responsabilità del datore in base all’art. 2087 cod. civ., in quanto il lavoratore ha la facoltà di astenersi dalle prestazioni la cui esecuzione possa arrecare pregiudizio alla salute.
Categorie: Giurisprudenza
La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 14071/2013, ha statuito che non hanno diritto alle agevolazioni fiscali ed agli incentivi all’occupazione le imprese che sono state sanzionate per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
Categorie: Giurisprudenza
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13240 del 28 maggio 2013, ha chiarito che il socio di una società in nome collettivo risponde del mancato pagamento dei contributi INPS non versati dalla società. Nelle società in nome collettivo vale il principio generale per cui tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali.
Categorie: Giurisprudenza
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 107 del 22 maggio 2013, ha statuito che, in caso di utilizzo del contratto a termine per ragioni sostitutive, il nome del dipendente deve essere indicato per iscritto. Tuttavia, per le imprese particolarmente complesse, è sufficiente fare riferimento al numero di lavoratori assenti in una certa funzione aziendale.
Categorie: Giurisprudenza
La Suprema Corte di Cassazione, Quarta sezione penale, con sentenza n. 21628 del 20 maggio 2013, ha confermato che, in materia di sicurezza sul lavoro, la responsabilità per gli infortuni è di tutto il consiglio di amministrazione, a meno che, con delibera, la posizione di garanzia non venga affidata a un singolo consigliere.