Il Tribunale del lavoro di Milano ha riconosciuto la legittimità del licenziamento per giusta causa basato sull’uso strumentale e scorretto della certificazione di malattia. Il giudice ha ritenuto ingiustificata l’assenza del lavoratore alla visita domiciliare di controllo: la sola dichiarazione del medico di base, attestante la presenza del lavoratore presso il proprio studio nel momento in cui il medico INPS effettuava la visita domiciliare, non è stata ritenuta idonea a dimostrare l’indifferibilità di tale allontanamento, considerato anche che l’episodio si era verificato nell’ultimo giorno di malattia. La particolarità del caso è la mancata prova da parte del lavoratore della diagnosi della patologia. La mancata trasmissione all’INPS da parte del dipendente della certificazione medica con la diagnosi ha indotto il Giudice a ritenere fondato il convincimento del datore circa la natura simulata dell’infermità.