Il disegno di legge sul lavoro agile, approvato dal Senato e ora all’esame della Camera, contiene importanti innovazioni che potrebbero semplificare in misura rilevante questa modalità di lavoro a distanza. In tema di infortuni sul lavoro e malattie professionali, si prevede, tra le altre, l’ampliamento della tutela per gli eventi dipendenti da rischi connessi alla prestazione resa al di fuori dei locali aziendali e anche una rivisitazione del concetto di infortunio in itinere. In tema di sicurezza, si prevede la consegna da parte del datore di lavoro al dipendente (e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) di un’informativa, con cadenza almeno annuale, nella quale devono essere individuati i rischi generali e quelli specifici connessi allo svolgimento della prestazione fuori dai locali aziendali. Nonostante il vuoto normativo (che dovrebbe essere, a questo punto, a breve colmato) tale modalità di lavoro è comunque già utilizzata dalle imprese italiane. Come emerge dallo studio condotto sulle novità del mercato del lavoro dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, infatti, i c.d. lavoratori agili hanno raggiunto le 250mila unità, con un incremento del 40% rispetto all’anno 2013 e il loro impatto sul mercato del lavoro è arrivato a raggiungere il 7%, tra impiegati, quadri e dirigenti.