Dalla Commissione Lavoro del Senato, i relatori Tiziano Treu e Maurizio Castro, annunciano che la norma sui licenziamenti disciplinari, così come scritta nella riforma del mercato del lavoro (comma 4 dell’articolo 14), sarà modificata, tornando alla formulazione precedente. Non ci sarà più quel riferimento alla «sanzione conservativa sulla base delle previsioni della legge» che amplia la discrezionalità del giudice ma si ritornerà alla previsione delle tre ipotesi in base alla quali il giudice poteva applicare il reintegro: (i) il fatto contestato non sussiste; (ii) il lavoratore non lo ha commesso; (iii) il fatto rientra tra le condotte punibili con una sanzione conservativa sulla base delle tipizzazioni di giustificato motivo soggettivo e giusta causa previste nei contratti collettivi applicabili.