La disciplina dei rapporti di lavoro a termine ha subito interventi importanti da parte della normativa emergenziale che è stata oggetto, e lo è a tutt’oggi, di un ampio dibattitto da parte dei commentatori che non si sono risparmiati nell’individuare gli innumerevoli profili critici e contradditori.
Il contributo dell’Avv. Vittorio De Luca e dell’Avv. Iacobellis offre dapprima una panoramica high-level della disciplina di cui al D. Lgs. 81/2015 e successive modifiche del contratto a termine e del contratto di somministrazione, soffermandosi poi sulla disciplina emergenziale in questo ambito che ha parzialmente derogato alle previsioni di cui al D. Lgs. n. 81/15.
La normativa in tema di COVID-19 anche con lo scopo di agevolare l’utilizzo di forme di contrattazione a termine si è rivelata così farraginosa e colma di criticità che invece ha comportato un effetto dissuasivo. Effetto dissuasivo che di certo è stato alimentato dall’attuale crisi, dalla totale incertezza sullo scenario economico e futuro e anche dalla normativa emergenziale che ha sancito il divieto di licenziamento salvo le eccezioni dalla stessa dettate.
Ciò è confermato dai dati ISTAT aggiornati al mese di agosto 2020 che hanno evidenziato un crollo verticale dei contratti a tempo determinato: circa 425.000 in meno rispetto ad agosto 2019.
Fonte: versione integrale pubblicata su Guida al lavoro de Il Sole 24 ore.