Il 22 marzo 2018 il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento UE 2016/679 in materia di protezione dei dati personali (il “Regolamento”). Lo schema di decreto statuisce in modo perentorio che a partire dal prossimo 25 maggio il D.Lgs. 196/2003 (cd “Codice Privacy”) si intenderà abrogato e che la normativa in materia di privacy sarà integralmente regolata dal decreto medesimo e dal Regolamento, ponendo fine ai dubbi che sul punto si erano frapposti nel corso degli ultimi tempi. Fra le novità più rilevanti vi è la vasta depenalizzazione in caso di violazione della “nuova” disciplina, in considerazione della forte dissuasività esercitata dalle sanzioni amministrative alla luce dell’art. 83 del Regolamento. Residuano quelle condotte che, per l’impatto particolarmente lesivo che possono esercitare sull’attività del Garante, assurgono a fattispecie penalmente rilevanti. Sono, quindi, puniti con la reclusione i soggetti che, nei procedimenti davanti al Garante, dichiarano o attestano il falso oppure cagionano intenzionalmente una interruzione o turbano la regolarità dell’esecuzione dei compiti o dell’esercizio dei poteri del Garante stesso. In chiusura si precisa che lo schema di decreto prevede l’“inutilizzabilità dei dati”, com’era logico aspettarsi, quale conseguenza diretta ed immediata dell’eventuale trattamento illecito dei dati, rappresentando, unitamente alle sanzioni amministrative, una tutela ex post per l’interessato. Resta inteso che lo schema potrebbe subire modifiche prima dell’approvazione finale.