Un’ordinanza della Corte di Cassazione riconosce che il datore di lavoro può utilizzare le riprese delle videocamere di sicurezza per fini disciplinari
Il datore di lavoro può utilizzare le riprese delle videocamere di sicurezza per fini disciplinari. Lo ha affermato la Corte di Cassazione con ordinanza numero 8375 dello scorso 23 marzo 2023.
Il controllo a distanza dell’attività dei lavoratori
Come ormai noto, l’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori dispone che gli impianti audiovisivi – o comunque gli strumenti dai quali derivi una possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori (tra cui rientrano anche i sistemi di videosorveglianza) possono essere impiegati dal datore di lavoro esclusivamente per:
- esigenze organizzative e produttive,
- la sicurezza del lavoro e
- la tutela del patrimonio aziendale.
Tali strumenti possono essere installati previo accordo collettivo stipulato con le organizzazioni sindacali e comunque non sono installabili per controllare l’attività lavorativa dei dipendenti.
Utilizzabilità delle videoriprese per fini disciplinari
Se l’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori si prefigge l’obiettivo di tutelare il lavoratore da un controllo a distanza della sua prestazione lavorativa, perché la Corte di Cassazione ha affermato che le registrazioni possono essere utilizzate per comminare una contestazione disciplinare?
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