Il Governo italiano ha una nuova scadenza per adottare la normativa necessaria a recepire la Direttiva (UE) n. 2019/1937 riguardante “la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione” (la “Direttiva”), poiché la scadenza del 17 dicembre 2021 non è stata rispettata.
In particolare, ai sensi della Legge n. 127/2022 entrata in vigore il 10 settembre 2022, il Parlamento ha delegato il Governo ad adottare un decreto legislativo per l’attuazione e il recepimento della Direttiva.
L’obiettivo è quello di attuare tale direttiva entro il 10 dicembre 2022, nel rispetto dei seguenti principi e criteri:
- ove necessario, modificare la normativa italiana in materia di tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato (i cosiddetti “informatori” o “whistleblower”);
- curare il coordinamento tra le disposizioni italiane vigenti e quelle previste dalla Direttiva, al fine di garantire un alto livello di protezione all’informatore;
- prevedere per l’informatore disposizioni più favorevoli di quelle indicate dalla Direttiva, fermo restando che le disposizioni della Direttiva saranno applicate in ogni caso.
Alla luce di quanto sopra, il governo italiano dovrà modificare definitivamente la vigente Legge n. 179/2017 che disciplina la tutela dell’autore della segnalazione, al fine di rispettare la Direttiva. Le principali misure della Direttiva da attuare sono le seguenti:
- definire le persone che rientrano tra gli informatori, compresi i lavoratori autonomi, gli azionisti e i membri dell’organo di amministrazione, direzione o vigilanza di un’impresa, compresi i membri senza incarichi esecutivi, i volontari e i tirocinanti retribuiti e non retribuiti, e qualsiasi persona che lavora sotto la supervisione e la direzione di appaltatori, subappaltatori e fornitori;
- garantire una maggiore tutela per gli informatori;
- implementare canali di segnalazione interna prima di effettuare segnalazioni tramite canali esterni;
- garantire la riservatezza dell’identità dell’informatore nonché la tutela della privacy ai sensi del Regolamento (UE) 2016/679.
Non resta che attendere la pubblicazione del decreto legislativo di attuazione della Direttiva.